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mercoledì 14 gennaio 2015

Oltre l'infarto uccide l'indifferenza delle istituzion


Soccorsi in ritardo muore sulla strada per infarto.
Siamo rimasti tutti senza parole, attoniti, sconcertati, amareggiati, quasi increduli nell'impossibilità di poter fare qualcosa.
Tanta rabbia e sconforto per l'ennesima morte assurda causata oltre che per un infarto, dall'indifferenza continua e colpevole di istituzioni lontane.
Tutti ormai sanno che la rete di emergenza urgenza non esiste ma a nessuno interessa e lo dimostrano i fatti, un'altra persona cessa di vivere sulla strada.
Lo stiamo ripetendo da anni e l'ultima volta l'abbiamo ribadito anche al ministro Lanzetta in visita a Praia a Mare il 2 gennaio scorso, ma niente da fare le morti continuano ed arrivano le ambulanze no.
Personale e medici del 118 fanno di tutto ma i 5, 10, 15, 20 minuti di estremi ed intensi tentativi non bastano, non riescono a bloccare l'inevitabile  se i soccorsi arrivano con oltre un ora di ritardo, ed è l'ennesima vita umana che sfugge ad una realtà ormai diventata assai triste.
Ed ora che facciamo? Aspettiamo che succeda ancora? Speriamo che il rimorso colpisca i responsabili?
Aspettiamo che ancora  si continui a far chiacchiere, a parlare di pronto soccorso o di altre ambulanze che non arriveranno?
No,  non riconsegniamoci alla rassegnazione ed al destino deciso da altri, agiamo subito con decisione e fermezza decidendo tutti insieme ed uniti sul cosa fare senza perdere altro tempo.
Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai familiari anche con la consapevolezza che al posto di quel padre di famiglia poteva esserci chiunque.
Questa sera su quella strada a Praia a Mare ognuno di noi ha lasciato una parte seppur minima della propria vita.
13/01/2015
Raffaele Papa


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